A “L’Aria che tira”, la segretaria del Partito Democratico si scatena dando contro a Matteo Salvini ma anche alla premier.
Non la ferma nessuno: Elly Schlein torna a parlare in televisione scagliandosi, un’altra volta, contro il centrodestra. Sotto il mirino della segretaria Pd, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, ma anche il caso di Giulia Cecchettin: un’occasione per tirare in ballo il patriarcato.
Elly Schlein: “Sessismo strutturale nella politica”
Al programma di David Parenzo “L’Aria che tira”, su La7, la segretaria dem Elly Schlein attacca a tutto spiano i partiti politici italiani, che considera maschilisti. Al centro dei dibattiti c’è ancora il dramma di Giulia Cecchettin, su cui Schlein interviene con toni minacciosi.
“Il sessismo è strutturale nella nostra società e lo è anche nella politica che è uno specchio della nostra società. È un errore pensare che il soffitto di cristallo lo rompiamo solo noi. Lo rompiamo insieme. Se le altre donne non riescono nemmeno a vederlo il soffitto, non abbiamo cambiato le cose”, chiosa durante l’intervista.
Salvini è “un masochista”
Parlando di Geert Wilders che ha vinto le elezioni in Olanda, Elly Schlein poi tira in ballo Matteo Salvini che si è congratulato con il leader per la vittoria. “Mi piace il masochismo di Salvini” su “uno che ha vinto le elezioni” in Olanda che “andava in giro con un cartello non un centesimo all’Italia“, dichiara la segretaria Pd.
Sebbene negli ultimi giorni pare abbia stretto un’alleanza sulla prevenzione della violenza di genere, la Schlein ne ha una anche per Giorgia Meloni. Al centro delle polemiche nell’ambito della Manovra, la premier viene definita dalla sua collega come rigorista con i poveri e lassista con gli evasori.
“Per Meloni è sempre colpa di qualcun altro, ma si prendano le loro responsabilità dopo un anno di governo. Se gli italiani stanno peggio è colpa del fatto che sono incapaci di utilizzare le risorse che ci sono”, conclude scatenata la Schlein, aggiungendo che “gli italiani stanno peggio”.
